Troccoli con crema di carciofi, zafferano e scaglie di grana
Primi piatti
I Troccoli sono una specialità di pasta fatta in casa tipica della Puglia molto simile alla pasta alla chitarra. E' realizzata solitamente con farina di semola di grano duro e per prepararla occorre un tipico attrezzo chiamato “troccolaturo”, una sorta di piccolo mattarello in bronzo o legno dotato di scanalature. Comunque si trovano anche già pronti e a noi piacciono perchè è una pasta abbastanza spessa e molto ruvida che ben accoglie il sugo. Provateli con una crema di carciofi aromatizzata allo zafferano e con sottilissime scaglie di grana!
Ingredienti per 4 persone:
320 g. di troccoli
6 carciofi
2 bustine di zafferano
1 scalogno
1 limone
parmigiano reggiano
olio evo
sale q.b.
Preparazione:
Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne più dure e la barba interna. Tagliare le punte e metterli in una ciotola con acqua acidulata con il succo di un limone.
Sminuzzare finemente lo scalogno e soffriggerlo in una padella con un poco di olio. Aggiungere i carciofi dopo averli tagliati a spicchi. Cuocerli per una decina di minuti, regolare di sale e, se necessario, aggiungere un poco di acqua calda.
In una pentola di abbondante acqua salata cuocere i troccoli.
Mettere i carciofi in un mixer con un poco di olio e qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta e frullare bene.
Mettere la crema in una padella e aggiungere un poco di acqua di cottura della pasta nella quale va sciolto lo zafferano.
Scolare i troccoli al dente ed amalgamarli al condimento preparato nella padella a fuoco moderato aggiungendo abbondante parmigiano reggiano grattugiato e, se necessario, alcuni cucchiai dell'acqua di cottura della pasta.
Servire con alcune scaglie di parmigiano reggiano tagliate molto sottili.
I Troccoli
I Troccoli sono una pasta tipica del sud Italia più comune in Puglia, ma realizzata anche in altre regioni quali il Lazio, la Basilicata e l'Abruzzo. E' una pasta simile a dei grossi spaghetti, ma più spessi, più ruvidi e dalla forma nè tonda nè quadrata.
Per realizzarli si una un apposito strumento già descritto da Bartolomeo Scappi (fine 1400-1548) come dall'immagine a lato: “u turchje”, il troccolaturo, un mattarello rigato che viene passato sull'impasto già steso e che separa la pasta formando questi grossi spaghettoni.
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