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Tonnarelli alle vongole

Piatti di mare
Gli spaghetti alle vongole sono considerati ormai un piatto nazionale anche se sembra che l'origine sia quella napoletana ove si utilizzano le vongole veraci. A Napoli sono rigidamente in bianco, ma in Romagna, al posto delle veraci, si utilizzano i più piccoli lupini, si usa cucinarli in rosso e senza guscio. Ecco la ricetta.
Ingredienti per 4 persone:

320 g. di tonnarelli
1 kg. di vongole o lupini
1 spicchio di aglio
prezzemolo
olio evo
vino bianco
200 ml. di passata di pomodoro
pepe nero q. b.
sale fino q. b.
sale grosso per le vongole q. b.
Tonnarelli alle vongole
Preparazione:

Mettere i lupini (oppure le vongole) in un recipiente con acqua salata e lasciatele a bagno a spurgare per almeno un paio d'ore. Cambiare l'acqua ed aggiungete del ghiaccio e lasciatele così per un'ulteriore mezz'ora in modo da fare uscire le ultime impurità.
Scolare le vongole e metterle in una padella su fiamma viva con un poco di olio. Coprire la padella con il coperchio. Sfumare con vino bianco. Quando le vongole si saranno aperte spegnere il fuoco. Mettere da parte le vongole e colare il liquido di cottura filtrandolo con un colino a maglia fine per eliminare gli ultimi eventuali residui di sabbia. In una padella fate soffriggere uno spicchio d'aglio in abbondante olio extravergine d'oliva, aggiungere la passata di pomodoro e il liquido di cottura delle vongole. Lasciare cuocere per cinque minuti e poi aggiungere le vongole che nel frattempo sono state sgusciate. Lasciare insaporire per un paio di minuti e spegnere il fuoco.
Cuocere i tonnarelli in abbondante acqua salata, scolarli al dente ed aggiungerli nella padella con le vongole ed il sugo. Dopo un paio di minuti spegnere il fuoco, aggiungere una manciata di prezzemolo tritato finemente e impiattare.
Tonnarelli alle vongole
'I Frati' Lugana DOC - Cà dei Frati

Questo Lugana é il vino che ha fatto conoscere l'azienda Cà dei Frati e ne costituisce la bandiera. E' ottenuto con uve di Turbiana in purezza coltivate sui terreni calcareo argillosi della zona d'origine. La vinificazione é in acciaio senza lo svolgimento della fermentazione malolattica. L'affinamento avviene sempre in acciaio sui lieviti fini un minimo di sei mesi seguito da un ulteriore affinamento in bottiglia di due mesi. Il risultato è un vino che, seppur concepito per essere consumato nell’annata di produzione, esprime la parte migliore di sè a distanza di anni dall’imbottigliamento. Nella sua giovinezza si presenta infatti fresco, di grande finezza ed eleganza con note delicate di fiori bianchi e balsamiche e con sentori di albicocca e mandorla. Il tempo gli consente di eprimere tutte le sue note minerali e la nuova complessità con sentori iodati, di spezie e di frutta candita. Va servito, in giovinezza, alla temperatura di 10 °C, mentre negli anni successivi è meglio degustarlo alla temperatura di 12 - 14 °C.
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