Spaghettoni con colatura di alici
Piatti di mare
La pasta con la colatura di alici, un prodotto dalle origini antichissime, tanto che viene citata addirittura dal filosofo Plinio che trova una delle sue migliori zona di produzione la Costiera Amalfitana.
Il piatto più noto, preparato con la colatura di alici, è la pasta con aglio, olio, peperoncino e in emulsione, ovviamente, la colatura. La ricetta che vi proponiamo è meno rustica e robusta per cui sarà apprezzata da tutti ed anche da chi non ama i sapori troppo decisi.
Ingredienti per 4 persone:
280 g. di spaghettoni
pangrattato o mollica di pane tagliata finemente
12 g. di colatura di alici di Cetara (regolatevi comunque a piacere a secondo dell'intensità del gusto che volete conferire al piatto)
buccia di limone grattugiata
20 pistacchi tostati non salati
olio evo
Preparazione:
Fare tostare la mollica di pane in una padella a fuoco caldo con un poco di olio evo fino a che non si sarà imbiondita. Mettere da parte la mollica tostata.
Grattugiare finemente un poco di buccia di limone facendo attenzione a non grattugiare la parte bianca che darebbe un sapore amaro. Mettere da parte.
Tritare grossolanamente i pistacchi tostati e non salati dopo averli sbucciati e metterli da parte.
Fare bollire l'acqua della pasta senza salarla e cuocere gli spaghettoni al dente.
In una padella, mentre la pasta cuoce, scaldare l'olio evo aggiungendo alcuni cucchiai di acqua di cottura della pasta, prelevata non subito all'inizio della cottura della pasta, ma quando si sarà arricchita di amido. Aggiungere alla fine la colatura di alici. Mescolare bene gli ingredienti bene in modo da ottenere un'emulsione abbastanza densa.
Scolare la pasta, aggiungerla nella padella e amalgamarla con l’emulsione. Spegnere la fiamma, impiattare ed aggiungere sulla pasta i pistacchi tritati e la buccia di limone grattugiato.
Colatura di alici
La colatura di alici è una specialità di Cetara (un piccolo comune in provincia di Salerno nella Costiera Amalfitana) e le sue origini sembra derivino da una antica ricetta realizzata dai monaci cistercensi amalfitani altri la fanno risalire al tempo degli antichi romani in quanto sarebbe un'evoluzione dell'antico Garum, che veniva usato come condimento universale. In ogni caso è un prodotto dal sapore unico che viene preparato da artigiani con ricette tramandate di padre in figlio, l’arte di salare e quindi di filtrare il liquido dall’intenso sapore, frutto della sapiente stagionatura e pressatura delle alici salate. E' una salsa liquida, trasparente, dal colore ambrato che viene prodotta attraverso un tradizionale procedimento di lavorazione delle alici pescate nella costiera amalfitana. Le alici, appena pescate, vengono private della testa e delle interiora, vengono conservata in contenitori con abbondante sale marino per poi essere trasferite in piccole botti ove vengono pressate alternate a strati di sale. Con la maturazione del pesce si forma un liquido che costituisce la base per la preparazione della colatura di alici che comunque impiega ancora alcuni mesi per giungere al prodotto che noi gustiamo.
La colatura di alici è un prodotto che solitamente è utilizzato per il condimento di linguine o spaghetti, unito a prodotti freschi quali olio evo, peperoncino, aglio e prezzemolo.
Spaghettoni Benedetto Cavalieri
Sono degli spaghettoni prodotti in un pastificio artigianale di Maglie in Puglia. La famiglia Cavalieri già dal 1800 era dedita alla coltivazione del grano duro nel centro della Puglia, ma è dal 1872 che Andrea Cavalieri, mettendo a frutto il patrimonio di esperienze nella coltivazione e molitura del grano duro, ereditate dal padre Benedetto Cavalieri inaugura nel 1918 il pastificio con il nome del padre lavorando il grano duro “fino selezionato” delle soleggiate colline di Puglia e Basilicata. Da quel giorno la parola d’ordine è la qualità che è raggiunta con un metodo di lavorazione che viene definito “delicato” per la prolungata impastatura, la lenta gramolatura, la pressatura e la trafilatura al bronzo seguite da una lenta essiccazione a bassa temperatura. Questo metodo di lavorazione consente di custodire il sapore tipico del grano ed assicura una consistenza assolutamente naturale e una grande permeabilità ai condimenti. Questo metodo di lavorazione garantisce anche la completa conservazione dei preziosi valori nutritivi del grano duro di buona qualità che viene utilizzato per la preparazione della pasta.
'Matto' Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico DOC - Filodivino
'Matto' è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico DOC 100% prodotto da uve di Verdicchio in purezza in vigneti di trent'anni su terreni argilloso-calcarei esposti a Sud-Ovest a San Marcello, in provincia di Ancona, nelle Marche. Le uve sono raccolte manualmente a metà settembre con selezione delle uve direttamente in vigna. La vinificazione avviene con fermentazione a temperatura controllata (17 °C) in serbatoi di acciaio inox mentre l'affinamento dura sei mesi su fecce fini in serbatoi di acciaio inox. E' un bianco dal colore giallo paglierino con i tipici riflessi verdi. All'olfatto esprime sentori di fiori bianchi, di susina, pesca e banana. Al gusto colpisce una piacevole nota agrumata con leggere sfumature minerali. E' sapido, fresco, equilibrato e di buona persistenza. E' un vino a tutto il pasto, ottimo per i piatti di pesce, i crostacei, ma anche per accompagnare carni bianche. Va servito entro un paio di anni dalla vendemmia alla temperatura di 8 - 10 °C.
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