Canocchie al forno con pinoli
Piatti di mare
Le carni della canocchia sono ottime e saporite. Ricordate però di consumarle freschissime. Per questa ricetta ricordate anche di utilizzare le canocchie di maggiore dimensione e di non cuocerle troppo. Perfette per un antipasto oppure per un secondo leggero!
Ingredienti per 4 persone:
300 g. di canocchie
50 g. di pangrattato
prezzemolo
curcuma
1/4 di spicchio di aglio
olio evo
sale q. b.

Preparazione:
Lavare e pulire le canocchie. E' bene ricordare che le canocchie sono taglienti. Sciacquare abbondantemente le cicale di mare sotto l’acqua corrente e, con le forbici, togliere tutte le zampette e tutte le appendici che si trovano sul dorso del crostaceo. Sempre con le forbici praticare un taglio al centro del guscio per tutta la lunghezza della canocchia. Fate attenzione a non intaccare la polpa in quanto il guscio va aperto, ma non eliminato.
Preparare una panure con pangrattato, prezzemolo tritato, curcuma, aglio, un pizzico di sale e un filo di olio.
Inserire la panure nel taglio realizzato sul guscio della canocchia. Mettere sopra qualche pinolo e sistemare in una teglia ricoperta da carta forno. Irrorare con un filo di olio e infornare nel forno già caldo a 170 °C (modalità ventilato) per circa 7/8 minuti (dipende dalla dimensione delle canocchie).

Canocchie o Cicale di mare (Squilla mantis L.)

La Canocchia ha carni di notevole pregio, molto apprezzate e risulta particolarmente saporita nel periodo autunnale ed invernale. Il valore nutrizionale di questo crostaceo è buono, per il suo apporto proteico e di sali minerali.

486. Cicale ripiene
Non crediate che voglia parlarvi delle cicale che cantano su per gli alberi; intendo dire invece di quel crostaceo, squilla (Squilla mantis), tanto comune nell'Adriatico e colà cognito col nome di cannocchia. È un crostaceo sempre gustoso a mangiarsi; ma migliore assai quando in certi mesi dell'anno, dalla metà di febbraio all'aprile, è più polputo del solito, e racchiude allora un cannello rosso lungo il dorso, detto volgarmente cera o corallo, il quale non è altro che il ricettacolo delle uova di quel pesce. È buono lesso, entra con vantaggio, tagliato a pezzi, nella composizione di un buon cacciucco ed eccellente è in gratella, condito con olio, pepe e sale; se lo aggradite anche più appetitoso, sparatelo lungo il dorso, riempitelo con un battutino di pangrattato, prezzemolo e odore d'aglio e condite tanto il ripieno che il pesce con olio, pepe e sale.
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