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Sfogliata ripiena ai funghi

Antipasti
Questa sfogliata ripiena ai funghi é una ricetta facile, veloce da realizzare e che prevede pochi ingredienti. E' la cottura in forno sarà di circa 25 minuti. E' una ricetta sfiziosa che può essere preparata per un buffet oppure per uno sfizioso antipasto.
Ingredienti per 4 persone:

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
4 funghi porcini
100 g. di provolone
brodo vegetale
parmigiano reggiano
aglio
olio evo
prezzemolo
sale q. b.
pepe q. b.
Sfogliata ripiena ai funghi
Preparazione:

Per prima cosa prendere i funghi porcini ed eliminare dalla parte inferiore del gambo con un coltellino affilato la parte con attaccata la terra. Pulirli poi con un canovaccio bagnato eliminando le impurità stando bene attenti a rimuovere tutta la terra ed i residui delle foglie e del muschio. Strofinare infine bene con un foglio di carta da cucina ed asciugarli. Staccare il gambo dal fungo e tagliarlo a dadini. Procedere poi a tagliare a fettine le cappelle.
Pelare uno spicchio d’aglio e togliergli l’anima. Pulire e tagliuzzare finemente il prezzemolo.
Scaldare l’olio insieme all’aglio ed unire i funghi e cuocerli rigirandoli delicatamente per 5-10 minuti. A cottura ultimata aggiungere il prezzemolo.
Stendere la pasta sfoglia e disporre le fettine di provolone solo da una parte del rettangolo seguendo il lato più lungo, aggiungere i funghi e stenderli sopra al formaggio.  Spolverare di parmigiano reggiano grattugiato. Incidere il lato di sfoglia lasciato libero dal ripieno realizzando delle strisce che andranno incrociate sul ripieno in modo da ottenere la forma di una foglia. Sigillare bene i bordi premendo con le dita in modo che non fuoriesca il ripieno.
Infornare a 200 °C per 25 minuti (forno modalità ventilato).
L'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi
154. Pasta sfoglia
La bellezza di questa pasta è che, gonfiando, sfogli bene e riesca leggiera, quindi è di difficile fattura per chi non vi ha molta pratica. Bisognerebbe vederla fare da un maestro capace; ma nonostante mi proverò di insegnarvela alla meglio, se mi riesce.
Farina fine o d'Ungheria, grammi 200.                       Burro, grammi 150.
 Oppure:
Farina, grammi 300.                                                        Burro, grammi 200.
Spegnete d'inverno la farina con acqua calda, ma non bollente; sale quanto basta, una cucchiaiata di acquavite e burro quanto una noce, levandolo dai suddetti 150 o 200 grammi.
Formato che ne avrete un pane non troppo sodo né troppo tenero, lavoratelo moltissimo, mezz'ora almeno, prima colle mani, poi gettandolo con forza contro la spianatoia. Fatene un pane rettangolare, involtatelo in un canovaccio e lasciatelo un poco in riposo. Frattanto lavorate il burro, se è sodo, con una mano bagnata nell'acqua, sopra la spianatoia per renderlo pastoso e tenero tutto ugualmente; poi formatene un pane come quello della farina e gettatelo in una catinella d'acqua fresca. Quando la pasta sarà riposata, levate il burro dall'acqua, asciugatelo con un pannolino e infarinatelo tutto per bene.
Spianate la pasta col matterello soltanto quanto è necessario per rinchiudervi dentro il pane di burro. Questo si pone nel mezzo e gli si tirano sopra i lembi della pasta unendoli insieme colle dita e procurando che aderisca al burro in tutte le parti onde non resti aria framezzo. Cominciate ora a spianarla prima colle mani, poi col matterello assottigliandola la prima volta più che potete, avvertendo che il burro non isbuzzi. Se questo avviene gettate subito, dove il burro apparisce, un po' di farina, e di farina spolverizzare pure spesso la spianatoia e il matterello a ciò che la pasta scorra e si distenda sotto al medesimo. Eseguita la prima spianatura, ripiegate la pasta in tre, come sarebbero tre sfoglie soprammesse e di nuovo spianatela a una discreta grossezza. Questa operazione ripetetela per sei volte in tutto, lasciando di tratto in tratto riposare la pasta per dieci minuti. All'ultima, che sarebbe la settima, ripiegatela in due e riducetela alla grossezza che occorre, cioè qualcosa meno di un centimetro. Eccettuata quest'ultima piegatura, procurate di dare alla pasta, ogni volta che la tirate, la forma rettangolare, tre volte più lunga che larga, e se apparissero delle gallozze, per aria rimasta, bucatele con uno spillo.
Meglio della spianatoia comune, servirebbe una tavola di marmo che è più fredda e più levigata. Nell'estate è necessario il ghiaccio, tanto per assodare il burro prima di adoperarlo, quanto per tirar meglio la pasta, il che si ottiene passando il ghiaccio, quando occorra, sopra la pasta stessa entro a un canovaccio ben fitto o, meglio, messa fra due piatti coperti di ghiaccio.
Con la pasta sfoglia si fanno, come sapete, i vol-au-vent, i pasticcini con marmellata o conserve, e torte ripiene di marzapane. Se volete servirvi dei pasticcini per tramesso, allora riempiteli con un battuto delicato di carne, fegatini e animelle; ma in tutte le maniere queste paste vanno dorate col rosso d'uovo alla superficie ma non sugli orli per non impedire il rigonfiamento.
Se servono per dolce, spolverizzatele calde con zucchero a velo.
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